Provate a far partire questo video al minuto 1:40...
...e quest'altro (che ben conoscete) al minuto 0:55
La sfida iniziale è ovviamente una trovata pubblicitaria della Infiniti. I due galletti RedBull fanno finta di andare d'accordo ed essere pronti a dare la vita l'uno per l'altro. Nel secondo video i due galletti Red Bull invece, non fanno finta e se potessero prenderebbero uno la vita dell'altro. Comunque, mettendo assieme i video viene fuori una scena esilarante, con Vettel e Webber che si parlano via radio: "If you that again, I'll hit you Mark!", oppure: "Where are you? - In the mirrors!".
Intanto le voci che vogliono Mark fuori dalla lattina a fine 2013 si fanno sempre più insistenti. Comunque dovesse finire (e sono certo che Webber non vincerà il mondiale), la pertica australiana farà meglio a: ritirarsi e prendere lezioni di didgeridoo:
Camuffato da Mumm |
oppure: ritirarsi e gufare a vita contro Vettel.
Facezie a parte, l'aussie non starà passando momenti facili (quando mai li ha passati in RB?) e a quasi 37 anni non può scendere a patti con un ragazzino di quasi 26 anni che in tre anni ha vinto più di quanto lui non possa fare in...non possa fare più.
Vettel ha sbagliato a disobbedire, a scippare a Mark una vittoria meritata perché costruita con una gran partenza dopo che tutti a Melbourne lo avevano spernacchiato per aver confermato di non essere bravo al semaforo e scattare come si fa con un furgone carico di legna, con una strategia di gara ben studiata e una conduzione di GP degna di un pilota di F1 che corre con una macchina forte. Però Vettel è un signorino che, a dispetto di quel che si pensa in giro, ha ancora fame di vittorie, entra in trance agonistica come un, ehm, toro, e finisce per creare malumori. "Perché l'ho fatto?" dice a fine gara "non lo so, vorrei avere una scusa buona quanto il sorpasso che ho fatto".
Cos'altro c'è da aggiungere? E' la F1, non stupiamoci se, grazie al dio del motorsport, certe cose accadono ancora, a distanza di anni dai ruggenti '70-'80.
Aspettando il Gp di Cina, sharate (via toolbar in fondo), commentate e followate.
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Il tempo non è dalla sua...e un po mi dispiace (umanamente).Ma è il destino dei bravi piloti quando hanno a che fare coi fenomeni.Berger con Senna l'aveva capito,ma quello era un'altra pasta..
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