"Se una persona non ha piu' sogni, non ha piu' alcuna ragione di vivere. Sognare e' necessario anche se nel sogno va intravista la realta'. Per me e' uno dei principi della vita." |
Non poteva mancare un saluto al più grande rappresentante moderno della F1, che rimane ancora ineguagliabile e ineguagliato (checché ne dicano le statistiche, il buon Nonno Schumy non vale neanche uno scarpino del signore che stiamo celebrando): AYRTON SENNA.Ben diciotto anni fa se ne andava velocissimo per la sua strada, com'era abituato a fare, e anche nell'andarsene lasciò tutti stregati, come faceva per ogni impresa in pista.
Io avevo 12 anni quel pomeriggio del '94, ma me lo ricordo bene. Ricordo tutto il fine settimana tragico di Imola e non voglio certo stare qui a parlarne ancora. Dirò solo che Ayrton era una specie di supereroe. Barrichello ancora giovinetto diceva: "Pensavo fosse immortale..." e lo pensavo anch'io. Purtroppo gli eroi di questa Terra, non quelli dei fumetti o dei film, sono pur sempre uomini di carne ed ossa e nella loro forza spirituale, sportiva e chi più ne ha più ne metta, c'è sempre insita la fragilità del corpo umano. Ricordo quando macinava pole position e vittorie con quella sua McLaren così fortemente voluta, ricordo la mia faccia sconsolata ogni sabato pomeriggio quando vedevo le qualfiche e leggevo sempre: 1 Senna - McLaren Honda...non ce n'era per nessuno. Arrivarono 3 mondiali, 1988, 1990, 1991. Poi le cose cambiarono, la Williams presentò una macchina strabiliante, piena di orpelli elettronici e le cose si ribaltarono, ma lui nel 1992, con una McLaren inferiore si permetteva di vincere a Montecarlo, perché quella è casa sua, perché lì ci vuole il manico, come si suol dire, e si mette dietro Mansell e Patrese. Vincerà altre 3 gare quell'anno e finirà 4°, proprio dietro Schumy con Mansell campione. Poi nel '93 è il grande rivale Prost a salire sulla super Williams (che quasi a farlo apposta aveva Sonic come sponsor!), ma Ayrton è ancora davanti a tutti dove conta di più e riesce, nonostante la McLaren sia passata dal glorioso Honda al motore Ford, a piazzarsi 2° nel mondiale, anche se staccato di oltre 20 punti da Prost, che guadagnava il suo quarto ed ultimo mondiale, prima di ritirarsi. Senna soffre, vuole la macchina migliore, la Williams di Newey. L'anno dopo la ottiene, il progetto è come sempre estremo. Nei test Ayrton è preoccupato per la guidabilità della nuova FW16. "E' veloce -dice- ma si guida male" E poi ancora: "Vedremo tanti incidenti quest'anno, senza elettronica queste macchine sono pericolose". Purtroppo il problema della sua Williams non sarà l'elettronica. Ma ci ha rubato ugualmente un eroe della F1. Di certo il più grande dell'epoca moderna, come ho già detto. Ci ha rubato il sogno di vederlo invecchiare, magari aggirarsi ancora nei paddock dei gran premi, come fa Jackie Stewart, dare pacche sulle spalle ai vecchi amici, consigli ai novellini...Invece no, Ayrton ha scelto di andarsene e rimanere a guardare dall'alto il circo. Che non è più lo stesso. Di certo è più sicuro, ma è molto, molto più freddo di prima. Ciao Ayrton.
"Chi muore giovane è caro agli dei..."
RispondiElimina