lunedì 9 settembre 2013

Gp Monza: Vettel re d'Italia e (soon) re del Mondo.

L'ultimo podio europeo per Webberone. Vettel è commosso.

Se qualcuno, per qualche strana ragione, aveva ancora dei dubbi in proposito, il gippì di Monza di ieri pomeriggio dovrebbe averli fugati tutti. Seb Vettel è stato autore di un weekend alla Schumacher, sempre in testa, imprendibile, perfetto, martellante e freddo come un cacchio di robot. Su una macchina che ormai ha raggiunto la perfezione (ormai è anche veloce grazie all'ala posteriore estrema usata a Spa e ieri) e rappresenta l'optimum delle F1 della generazione V8. Il canto del cigno (o del toro) che chiuderà probabilmente in bellezza anche il 2013 con una corona d'alloro doppia, per il pilota e per il team. Vittoria 32 (eguaglia Alonso) per Seb dopo la pole numero 40, 53 punti di vantaggio, uno per ogni giro del gran premio, sull'inseguitore asturiano. A 26 anni avere la quarta stella consecutiva potrebbe non essere un peso con questi numeri.
Fatti i dovuti omaggi ai vincitori (checché ne fischino i tifosi Ferrari, se Vettel avesse la casacca rossa sarebbero tutti ad osannarlo, altroché, io per primo), parliamo della Rossa.

Onestamente, credevo che la F138 ed Alonso potessero in qualche modo fare il miracolo grazie a quella magia che a Monza aiuta certi meccanismi a girare meglio. Purtroppo ci si deve accontentare di una prestazione sì maiuscola, ma che non serve a nulla, se non al morale, come diranno Montezemolo e Domenicali. Solo che i tifosi sono stanchi di accontentarsi. Magari non sarebbe servito nemmeno anticipare la sosta di Fernando, però, magari, non si sarebbe rischiato il ritorno di Webber nel finale. Ma vabbé, dettagli. Soliti azzardi domenicali. Quantomeno ora la Ferrari è seconda anche nel costruttori, davanti all'odiata Mercedes e al mangiabanane. Ottimo anche Massa, che magari se non fosse stato per le strategie di squadra sarebbe tornato a podio. La monoposto comunque ora va meglio, almeno sarebbe importante confermare di valere il titolo onorario di vice-campione per la terza volta in 4 anni di Alonso. Almeno per festeggiare con lambrusco e crescentine al ristorante "Il Cavallino".

In fondo ieri è finita così: dopo tutti i rimbrotti di Fer verso la squadra di scemi per la quale corre (o di geni, dipende), il continuo lamentarsi per il laser che Vettel gli puntava agli occhi da inizio gara, sul podio è festa rossa lo stesso, con Alesi mattatore che urla "forza Ferrari!" e abbraccia commosso Nando (e i bibitari giusto per lo show). Abbiamo anche una diapositiva:

La marea rossa...no scusate...

Ecco quella giusta. La marea rossa di Monza. Sono di più i geni o "i" scemi?
Nando smorza dunque tutti i toni, risponde alla sua maniera come a Spa ed è contento perché sa che più di così non si poteva fare. Ma è certo colpa della luce di Vettel.

Massa è ormai certo che la conferma non arriverà, neanche con le eventuali buone prestazioni. L'ombra di Raikkonen incombe e lui si vede già con le valigie sul pianerottolo.
Il tempo per lui è scaduto. 

Da valutare per Maranello ci sarebbe anche Nicolino Hulkenberg, autore di un'ottima qualifica e di un'altrettanto bella gara (5° alla fine). E' più giovane di Kimi e promette bene.
Kimi ha rimediato un'altra gara zeru punti (11°) con una Lotus che fino alla fine secondo me andrà giù come un sasso (magari a Singapore tornerà in alto), col passo lungo che non ha funzionato.Giusto Grosjean finisce 8° dietro al neo-bibitaro Ricciardo che ha già messo le ali. In Mercedes non si ride nemmeno, con Lewis 9° ("Ho guidato come un idiota", Lewis in merito alla qualifica), a sto giro dietro Rosberg, buon 6°, ma comunque dietro ad una Sauber. 10° posto per il gladiatore Button, che si batte come può pur di portare un punticino per i 50 anni della McLaren. Almeno per festeggiare a pop-corn basta così.

Il 22 settembre si torna in Asia, a Singapore, dove finalmente hanno eliminato l'odiosa e inutile chicane budello dove si rischiava il fondo vettura e pure un'occlusione intestinale. Sarà un'altra festa RedBull?





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