giovedì 1 maggio 2014

Ayrton, 20 anni dopo quella gara che...



Domenica primo maggio '94. Ayrton è in pole position per la 65esima volta, nonostante una Williams che non va come vorrebbe. E' solo il suo talento incredibile a permettere a quella vettura di stare lì dov'è. La classifica però piange, Senna è a zero punti. A Imola deve vincere, mettersi dietro il tedeschino, astro nascente della F1. Ma Ayrton è inquieto. Sabato nelle qualifiche è volato via Roland Ratzenberger. Uno schianto terribile alla chicane Villeneuve. Ayrton ha con sé una bandiera austriaca. La tirerà fuori quando taglierà il traguardo da vincitore. I fotografi fanno capannello davanti alla Williams, Senna è senza casco per la prima volta in griglia, mostra il volto tirato, concentrato, ma non sereno come sempre. Manca poco e si va...



Si spengono i semafori e la gara parte. Ayrton scatta, Schumacher lo insegue. Ma dietro c'è ancora un incidente: Lehto, compagno di Schumacher in Benetton, rimane fermo in 5a piazza e viene colpito dalla Lotus di Lamy. Una ruota si stacca e finisce in tribuna, nove spettatori feriti. E' necessaria la safety-car. Qualche giro per ripulire la pista e si riparte...ancora come se niente fosse.



Ayrton riprende la sua corsa. Deve riprendersi il mondiale. Ma al 5° giro esce di pista al Tamburello. Sono attimi di paura, la Williams FW16 fa qualche testacoda, Ayrton perde velocità, lo sorpassano in tanti, il muro si avvicina...ma con un pò di fortuna l'auto si rimette e Senna riprende la sua corsa.
Deve rientrare ai box gli dicono dalla radio. Pit-stop rapido, cambio gomme, i meccanici si accertano che la vettura sia a posto e Senna riparte. Per la terza volta una ripartenza di quella gara maledetta. Ancora più in salita. Ayrton è ultimo a causa della sosta forzata e del gruppo ancora compatto.
Non si da per vinto, sente che quella gara deve dargli di più. Spinge a fondo, sa che anche con un pò di fortuna può farcela. Ci sono ancora 50 giri da fare, su quella pista che conosce bene e che esalta le sue doti. Veloce, ma tecnica. D'altronde la pole non l'ha messa lì per caso.
In testa Schumacher fa la sua gara, non c'è partita per la Ferrari e la McLaren. Un fast-forward della cronaca ci porta a venti giri dal termine, Ayrton ha recuperato grazie anche ai numerosi ritiri. Si trova ora terzo, dietro Larini e Schumacher. Trenta giri per risalire la china in maniera furiosa, entrando in quello stato di grazia che solo lui conosceva, come a Monaco '89, quando lascia Prost, che guida la stessa McLaren, a quasi un minuto. Quel Prost che ora si è ritirato e guarda il suo ex-compagno compiere un'altra delle sue grandi imprese. Ancora qualche giro e Larini è dietro. Ora manca solo Schumacher per completare un'opera d'arte in un weekend difficile da dimenticare per la F1.

Poi, al giro 53, la Benetton-Ford del tedesco ha un problema, una gomma perde pressione, si affloscia e porta fuori pista alla Tosa il giovane Schumacher che è costretto al ritiro. E' fatta, dopo una manciata di secondi Senna passa, è primo.

La gara finisce al giro 58, finisce con Ayrton vincitore, Larini a podio e Hakkinen terzo su McLaren.
Ayrton tira fuori dall'abitacolo una bandiera austriaca per ricordare lo sfortunato Ratzenberger. Il cuore di un grande campione non dimentica chi come lui aveva un grande sogno e cercava di realizzarlo in quel modo, correndo al massimo, anche con una vettura mediocre come la Simtek.
La gente era in delirio, Ayrton era tornato, il mito era ancora vivo, il mondiale era riaperto.


Come sarà finito? Non lo so, lascio a voi immaginare come poteva continuare quel mondiale '94. A me piace immaginare Senna a pescare con Sid Watkins, a godersi la vita come amava fare, ritirati dalle corse entrambi. Ma in fondo, chi dice che al momento non sia davvero così?


"Lo vidi sul posto dell'incidente di Ratzenberger. Era scosso e pianse. Allora mi avvicinai e gli dissi: "ascolta Ayrton, sei il pilota più veloce del mondo, hai già vinto tutto, perchè non ti ritiri e andiamo a pescare insieme?". Stette in silenzio per qualche secondo come faceva sempre quando rifletteva molto attentamente. Poi mi disse "No Sid, non posso. Non ora".[Dr. Sid Watkins]

In questa giornata così triste ho voluto ricordare Ayrton Senna e Roland Ratzenberger con una storia in stile "what if ?", con tanto di foto, perché grazie alla fantasia, una cosa che non è stata la si può almeno immaginare. Peccato che resterà sempre e solo un sogno.

Grazie, Magic Ayrton.  


2 commenti:

  1. Wow! complimenti! bella cronaca di una gara che magari avrebbe preso un'altra piega... penso sempre a quanto Senna avrebbe potuto ancora vincere e che duelli avrebbe avuto con Schumacher...

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    1. Grazie, ho cercato di cambiare la storia almeno fino a quel punto...

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