domenica 28 luglio 2013

GP Ungheria 2013: Hamilton manda in ferie Vettel

Banana Joe Brawn con tre campioni del mondo.

Forse non ce lo si aspettava. Seguendo il trend Mercedes-Hamilton-Pole era facile desumere che Lewis non avrebbe vinto in Ungheria, o almeno, che non avrebbe avuto vita facile. Dopo la pole numero 22 invece, Hamilton vince per la quarta volta sull'Hungaroring portando a 30 le vittorie in carriera, timbrando finalmente la prima in freccia d'argento. Luigino sorprende due volte: ieri ha soffiato la pole a re Vettel quando nessuno ormai pensava che fosse possibile farcela, oggi combina un'altra pastetta a Seb rubandogli una vittoria che si sentiva già in tasca. Come aveva tra l'altro riferito a Nando Alonso giusto ieri "Qui vinco io". In un certo senso il tedeschino vince comunque perché con lo spagnolo 5° e Kimi 2°, riesce a guadagnare altri punti in chiave mondiale e rafforzare la leadership (172 punti significano +38 su Raikkonen che scavalca Alonso a +39, stessa temperatura di Budapest).

La vittoria della W04 numero 10 (quasi ad indentificare il fuoriclasse di questa F1) è stata invece quasi schiacciante, perché non ha accusato cali di prestazione e anzi, Hamilton ha martellato sulle dita di Vettel a suon di giri veloci consecutivi (anche se quello definitivo lo ha segnato Webber) e una guida sempre perfetta. Meno fortunato oggi Rosberg, vittima di un contatto con Massa al via, perde tempo ai box, sparisce in gara e soffoca con tutto il motore a 6 giri dalla fine. 

Alla fine Seb va in difesa e limita i danni. La RB9 sembrava soffrire anche dietro Button e per non far soffocare il motore Renault è costretto a mollare la presa per un pò, poi attacca e via. Per una volta la squadra lo chiama all'ordine anticipando l'ultimo pit-stop prima che le gomme decadessero. Vettel finisce 4° dietro Webber (grande gara, partito 10°) ma poi si sistema al 3° posto dopo la sosta dell'ormai ex-compagno di squadra.

Alla guida di una delle vetture più veloci in pista, Kimi Raikkonen si mette 2° e dice di essere il nuovo inseguitore di Vettel, in attesa di un risveglio Ferrari che ormai somiglia più a un "me cala la palpebra" che a un "hasta la victoria". La F138 manca di velocità, di guidabilità e trazione. Nando fa il miracolo in qualifica, ma in gara non riesce a sollevarsi oltre il 5° posto finale, lodevole la resistenza a Grosjean che oggi meritava il podio più di Kimi. Massa incolore fa quel che può, ma finisce 8°, dietro a un ottimo Button. Nono posto per Perez e poi, finalmente a punti la Williams con Maldonado 10°.

Si va in ferie allora fino a Spa, grandissimo appuntamento fineagostano che segna il giro di boa di un mondiale che per ora dice Vettel, ma che sussurra anche Raikkonen e bisbiglia Hamilton. Alla Ferrari invece si rischia di non parlare più.

P.S.: Da notare la fine porcellana stile souvenir esibita sul podio dall'organizzazione magiara:

Urna cineraria con panorama est-europeo...brrrr.

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