lunedì 23 settembre 2013

GP Singapore: Fuochi d'artificio Vettel, artificio e fuoco per Webber.

Vettel vince accanto ad Alonso, vincitore della gara dei "normali".

E' stata forse la gara più noiosa di tutto il campionato 2013. Un gippì lungo ed emozionante come la vetrina di un negozio di carta da parati. Tutto si esaurisce con la partenza, dove Nando si adopera ancora una volta in uno scatto che dalla settima piazza lo porta dritto al terzo posto. Rosberg tenta giusto così per gioco di insidiare la prima posizione di Re Seb di Singapore (terza vittoria in tre anni), ma deve arrendersi praticamente dopo pochi secondi, tradito dal sottosterzo della W04. Fine della gara. No, vabbé dai, qualche evento emozione c'è stato, i sorpassi di Raikkonen (grande impresa condita dal mal di schiena, da 13° a 3°, la Ferrari è contenta così), Vettel che spingeva come un forsennato e ancora Vettel che faceva giri veloci. La gara degli altri è stata fondamentalmente corsa sulle gomme, su chi era più bravo a masticarle meglio e far durare il gusto più a lungo. Alonso e la F138 riescono a gestire al massimo le prestazioni delle Pirelli e con la seconda sosta durante il regime di safety-car per il dritto di Ricciardo (che tanto sarà piaciuto a Helmut Marko) Nando chiude la gara con una meritatissimo 2° posto. Massa fa il fattibile come sempre e chiude 6° grazie al ritiro di Webber. Chiudono a punti anche le McLaren, con Button che intravedeva il podio a fine gara, ma che deve inesorabilmente soccombere agli inseguitori e chiude 7°. La McLaren 2013 è  questa. Peccato per Grosjean che stava facendo un'ottima gara e viene fermato dal motore al giro 37.

Sebastian Ditino vince quindi la sua 33esima gara, 8 vittorie più sù, al terzo posto, c'è Ayrton Senna a quota 41, poi Prost a 51 e Schumy, inarrivabile per ora, a 91. Seb può fare 39 entro la fine dell'anno. In questa F1 fatta solo di numeri ormai resta questo da commentare. I piloti sono chiamati ad esprimersi al minimo in monoposto sempre più limitate dai regolamenti, da gomme che vanno gestite al limite e il loro comportamento in pista è sanzionato non appena qualcuno tenta di fare il pilota vero e azzarda un sorpasso fuori dagli schemi.

Nando carica Marcone fino ai box. Alonso è stato bacchettato, Webber penalizzato di 10 posizioni al prossimo Gp.
Vabbé, c'è da dire che qui Webber ha chiaramente tentato il suicidio, disperato dai continui artifici RedBull che minano le sue prestazioni già abbastanza oscurate dal biondino camerata. Il video lo dimostra:


Non mi restache augurargli di vincere almeno la 24 ore di Le-Mans con la Porsche, a meno che non s'impenni in rettifilo come già successogli in Mercedes...

1 commento:

  1. Mi...ia!!
    A dirglielo non ci avrebbe creduto neanche lui che a Singapore sarebbe finito a passaggi!!

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