mercoledì 2 ottobre 2013

Le auto di Rush (Ferrari e McLaren a parte)...


Tutti abbiamo ormai negli occhi la lotta fra la 312T di Lauda e la M23 di Hunt e abbiamo imparato a riconoscere al volo le creature di Forghieri e Coppuck&Barnard (ricordate John Barnard, che lavorò alla Ferrari dall'87 al '96? Lui). Ma quanti conoscono la marea di lamiere che affollava le coloratissime griglie di partenza della Golden Era?
Beh sicuramente la più famosa, anche più della McLaren, è la gloriosa Tyrrell P34 6-wheeler...

Da dovunque la si guardi sembra sempre una spaccaculi...
Pilotata da Jody Scheckter e Patrick Depailler, la vettura era progettata da Derek Gardner e l'idea del progettista era quella di ridurre la resistenza all'avanzamento rimpicciolendo le ruote anteriori e nascondendole dietro l'alettore anteriore. Geniale, ma purtroppo le gommine Good-Year da 10 pollicini soffrivano molto e tendevano a surriscaldarsi parecchio. Ciononostante, la coppia Jody-Patrick si aggiudicò una doppietta nel gippì di Svezia e la P34 concluse terza nel mondiale, grazie ai buoni piazzamenti nella stagione.
La casa inglese Panther-Westwinds si gasò talemente tanto con la P34 che decise di produrre questa cosa  qui, la Panther 6, degna di un telefilm da agenti speciali dell'epoca. Motore ottomilaedue 8 cilindri e solo tre, lunghissime marce dalla Terra alla Luna:


Altra vettura famosa è la Lotus 77. Se non altro per la gloriosa colorazione John Player Special, riportata in pista dalla Renault R31 del 2011 di Bruno Senna e Nick Heidfeld.
Quella del '76 era questa:

Piedone Andretti a Sears Point.
Come tutte le Lotus, anche la 77 aveva qualche trovata geniale di Chapman. Questa aveva un sistema che permetteva la regolazione delle sospensioni in maniera rapida, ma non era semplice azzeccare il setup giusto per ogni pista. Marione vinse solo l'ultima gara, quella rocambolesca del Fuji, quella che vide Hunt in rimonta vincere il mondiale. La Lotus 78 dell'anno dopo fu quella dell'effetto suolo. Ma è un'altra storia.

Un'altra livrea fantastica l'aveva la Brabham e la BT45 era la vettura per il '76:

Carlos Reutemann raffreddato da due vistosi canali d'aspirazione...

Su questa macchinina tornava dopo 5 anni un motore Alfa Romeo in F1. Si trattava di un V12 boxer. Una bella bestia, peccato fosse poco affidabile (e qui sghignazzerebbe Jeremy Clarkson che tanto ama le Alfa, ma ne riconosce la pessima affidabilità di quegli anni). La monoposto era progettata da tale Gordon Murray, altra colonna del motorsport...

Vi dice niente la McLaren F1?
C'erano poi le March 761 dei team Beta, Lavazza, March Engineering, Ovoro Merzario e Sports Car of Austria (una antesignana della RedBull?):

Vittorio Brambilla, uno dei pochi piloti "altri" ad essere nominati in "Rush"...solo un punto per lui, a Zandvoort.
Qui invece c'è Lella Lombardi, una delle poche driver di F1 e l'unica a finire a punti...corse solo 2 gare nel '76.
Hans-Joachim Stuck ottenne tutto sommato il meglio: due quarti e un 5° posto inframezzati da tanti ritiri.

Arturo Merzario era il più figo di tutti. Indubbiamente. Qui a Monaco '76. Dal gippì di Germania corse per la Williams.
Come non citare anche la Williams, anzi, la Frank Williams Racing che schierava la FW04:

Qui col nostro Renzo Zorzi in Brasile. Unica gara per lui, 9°.
Poi con la Wolf-Williams FW05 corse anche Jacky Ickx dal gippì spagnolo a quello inglese. Chiuse poi il '76 con la Ensign. Poca gloria per il due volte vice-campione nel biennio '69-'70 con Brabham e Ferrari.
La meno nota Shadow era una macchina discreta:

Qui la DN5B-Ford col povero Tom Pryce che ottenne nel suo ultimo anno un 3° e un 4° posto come risultati migliori.
Ancora più discreta era la Ligier, un altro nome classico in F1. Nel '76 c'era Jacques Laffite con la JS5 motorizzata da un V12 Matra:

Il francese colse 3 podi, Belgio, Austria e Italia (nella foto, dove ottenne anche la pole position). Chiuse la stagione 7°.
Un nome più popolare solo nelle gare americane ormai è quello della Penske:

John Watson con la PC4-Ford vinse in Austria e beccò due podi consecutivi in Francia e Gran Bretagna.
Chiudiamo con Copersucar-Fittipaldi, Penthouse Rizla Hesketh, Kojima Engineering e Maki Engineering:

Fittipaldi in azione con la FD04. Il bicampione ('72 e '74) Basettoni raccolse solo 3 punti nel '76.
Premio per la grafica più, ehm, figa alla numero 25. Per loro un 6° posto con Stommelen al gippì di Germania. Ma tra fumo e donne si divertivano.
La Kojima KE007-Ford corse solo in Giappone con Masahiro Hasemi ottenendo il 9° posto in griglia, l'11° in gara e registrando il giro più veloce. Non male, eh?
Molta meno gloria ebbe l'altra giapponese Maki Engineering:

Con Howden Ganley, Hiroshi Fushida e Tony Trimmer la Maki non riuscì mai a qualificarsi nei 3 anni d'attività ('74-'76). Al Fuji '76 era a 18 secondi dalla pole di Andretti. Manco le Marussia oggi fanno così schifo. Eccheccos'è.
Manca qualcuno, scuderie minori, ma non ho tempo. Accontentatevi!

1 commento:

  1. La Penthouse ecc..ecc...!! Con una grafica così non correrebbe mai nella F1 bigotta dei giorni nostri! Respect!

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